TUTTI, colpevoli della disfatta dello sport!

non ne ero a conoscenza!...

giuro che se al momento di stilare questo articolo avessi saputo quello che sto per scrivere qui sotto, oggi, forse, non esisterebbe neppure l'altro.

ebbene, è proprio vero:

non si smette mai di imparare!

perdonate la mia ignoranza, ma solo ieri, verso mezzanotte, ho scoperto che un tesserato per la pallavolo (come per altri sport), non può cambiare ente sportivo di appartenenza senza l'approvazione della società per cui è tesserato!

che un cartellino fosse vincolante all'interno dello stesso ente, mi sembrava cosa ovvia e pure giusta...

ma fino a ieri ero convinto che davanti ad un sopruso di una società sportiva, ogni atleta avesse almeno "una via di fuga parziale", cioè:

se la società affiliata fipav che detiene il mio cartellino d'atleta, per qualsivoglia motivo, mi volesse impedire di giocare, io avrei avuto comunque un'alternativa immediata (anche se poco allettante):

ripiegare/deviare la mia iscrizione verso una società militante in altri enti (CSI, UISP, LIBERTAS...).

per lo stesso discorso, ero convinto che il cartellino non potesse essere vincolante tra i vari enti (promozionali o meno), e cioè ero convinto che chiunque sarebbe stato libero di passare da una società AICS piuttosto che ACLI ad una ACSI ovvero fipav, senza che la prima società potesse porre un veto.

dirò di più: ero convinto che uno stesso atleta potesse giocare contemporaneamente in squadre di società diverse, purché affiliate ad enti diversi, avendo come unico obbligo quello di aver informato le due società.

tutta questa mia convinzione, ovviamente, nell'illusione di un diritto per qualsiasi giovane atleta a praticare il suo sport almeno a livello amatoriale, al di là quindi dei vincoli agonistici.

invece stasera, nel totale mio sbigottimento, scopro direttamente dalle parole di un responsabile di un ente sportivo, che nulla di tutto ciò è più possibile (spero vivamente che si sia sbagliato).

accordi (oramai datati) tra i vari enti, impedirebbero ad un atleta il poter giocare al proprio sport, se la società per cui quell'atleta è iscritto impone il veto al passaggio di "proprietà"!

ma la cosa ancor più bizzarra è che, mentre all'interno dello stesso ente/federazione un giovane può giocare in più società purché in categorie (anche tutte agonistiche) diverse tra loro (es: under16 con Xxxx e under18 e/o serieC con Yyyy), la medesima cosa non è possibile se le due squadre delle due società militano in campionati di enti diversi (ad esempio un campionato agonistico under16 ed uno non agonistico under18 o entrambi non agonistici)!

della serie:

"io" società Xxxx di un piccolo paese riesco con molta fatica a raggruppare un numero minimo di ragazzi/e e voglio provare ad iniziarli alla pallavolo.

magari il mio paese è situato in una di quelle regioni dove ancora sopravvive la pallavolo tra gli enti minori e decido di affiliarmi all'ente promozionale presente sul mio territorio (ben più economico della fipav).

mettiamo che tra quei ragazzi/e ce ne sia uno/a con spiccate doti e che si metta immediatamente in evidenza...

ebbene, per quell'anno quel ragazzo/a non potrà essere neppure prestato/a in forza alla squadra federale del vicino paese!

ma l'anno successivo potrà farlo, no? ..alla fine si può pure attendere un anno, se ne vale la pena!

già, piccolo problema:

il prossimo anno, "io" (piccola società di un piccolo paese che era riuscita a far partire la pallavolo dopo enormi sacrifici), dovrei liberare il cartellino di uno dei miei contati atleti, per dargli la possibilità di giocare nel campionato fipav, mentre poi, così facendo, non mi resterà che rinunciare ad iscrivere il resto della squadra ad un qualsiasi campionato perché non ho più il numero minimo di atleti per poterlo affrontare.

domanda:

voi che fareste in quella situazione?

mio commento:

ed ancora ci chiediamo perché lo sport (e la pallavolo) sia in caduta libera???

mah!

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Commenti: 1
  • #1

    roberto (giovedì, 03 ottobre 2013 01:15)

    a seguito delle delucidazioni ricevute dalla commissione nazionale del CSI, sono contento di poter chiarire il seguente articolo tratto da "Sport in Regola":

    «Norme per la partecipazione all’attività del CSI degli atleti tesserati alla FIPAV
    1. È consentita la partecipazione alle attività di pallavolo degli atleti tesserati alla FIPAV a condizione che lo siano:
    a. [...]
    b. per un’altra Società sportiva (non affiliata al CSI). E pertanto:
    - il tesseramento degli atleti avvenga entro il 28 febbraio della stagione sportiva di riferimento;
    - nel corso dello stesso anno sportivo non abbiano preso parte a gare ufficiali federali dalla serie D in su;
    - gli atleti FIPAV tesserati per una Società CSI debbono presentare all’atto del tesseramento CSI, per iscritto, il “nulla osta” rilasciato dalla Società FIPAV. In questi casi l’atleta può gareggiare contestualmente sia nel Campionato CSI che in quello FIPAV, fermo restando i limiti di Serie e Categoria espressi nel presente comme, lettera b.»


    ho infatti ricevuto questa comunicazione via mail:

    «..per ogni attività e disciplina del CSI, il non aver mai preso parte a gare ufficiali federali, dall’inizio della stagione sportiva di riferimento, implica la possibilità, da parte del tesserato, di poter partecipare all’attività sportiva organizzata dal CSI. E questo, senza l’appoggio giustificativo del nulla osta della società federale di provenienza.
    Si tratta di un principio-consuetudine..»