i campionati di Sitting Volley e l'interesse della fipav

Speravo di non dover scrivere più sul sitting volley. Mi sbagliavo.

indizione PRIMO campionato assoluto di sitting volley (2017)

[di questo argomento avevo già fatto, a suo tempo, un articolo specifico, ma è necessario riparlarne qui per un giusto paragone col 2018]

Indizione 1° Campionato Italiano Sitting
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nel leggere il testo evidenziato dagli stralci dell'indizione (immagini qui sopra), saltano immediatamente all'occhio due descrizioni, con relative questioni:

1- chi sono i "disabili fisici visibili"? [nella prima immagine qui sopra]
tale definizione non fa parte né della medicina, né (più importante nel nostro contesto) della classificazione della ParavolleyWorld!

..e sarebbe stato fondamentale saperlo, dato che poi il capitolo dell'indizione: "limite minimo di atleti disabili sempre in campo" poteva far riferimento proprio a loro:

il "numero minimo di DUE atleti DISABILI FISICI sempre in campo", fa riferimento a quelli "visibili"?

- allora chi sono?

no- allora per quale motivo era stata inserita quella definizione, che distingueva il "disabile visivo" dagli "altri tipi" e dai "disabili minimali"?

2- "gli atleti normodotati..devono essere di serie D"

diverse società si sono trovate spiazzate da questo obbligo, in quanto non schieravano tra le proprie fila atleti di serieD.

3- "minimo due DISABILI sempre in campo"

nell'indizione si parla espressamente di "due Disabili sempre in campo", escludendo così dal conteggio i Minimo Disabili.

sarebbe bastato dar loro una semplice e breve risposta ai quesiti inviati, magari pubblica, da parte dei responsabili FIPAV, che si sarebbe potuto evitare facilmente che almeno tre società decidessero loro malgrado di non iscriversi al campionato, convinte di non rientrare nei parametri minimi.

L'iscrizione delle squadre terminava il 10 aprile 2017.

il 14 aprile usciva un comunicato FIPAV che smentiva l'indizione, equiparando i Disabili ai Disabili Minimali:

ai campionati parteciperanno:

1° campionato femminile:

- Punta allo Zero Parma

- Dream Volley Pisa

- Cagliari Volleyclub

- Volley Cenide

- Nola Città dei Gigli

- Rotonda Volley

1° campionato maschile:

- Santa Lucia Tor Sapienza

- Scuola di Pallavolo Fermana

- Volleyclub Cesena

- Pallavolo Missaglia

- Punta allo Zero Parma

- Fenera Chieri '76

- Nola Città dei Gigli

- Rotonda Volley

- Corpora Volley

- Magica Volley


occorre aggiungere un'ulteriore nota:

avevo già scritto un articolo sul quale potesse essere l'interesse nel settore sitting volley da parte della FIPAV, dove tra l'altro avevo pubblicato i dati ufficiali al 1° ottobre 2016:

in data 1/10/16 in Italia gli allenatori qualificati sitting erano ben 217..

com'è stato possibile che per quei campionati M+F, giocati da sole 9 squadre maschili e 6 femminili, si sia dovuto arrivare ad una deroga sulla qualifica dell'allenatore in panchina?

dato che parliamo di atleti paralimpici, non sarebbe stato più opportuno, nel caso, derogare non in base alla qualifica olimpica, ma in base al possesso di una laurea in scienze motorie con specializzazione magistrale?

tenete conto che, visto che nelle squadre del campionato nazionale possono risultare a referto gli atleti normodotati, qualsiasi allenatore non in possesso dei requisiti paralimpici e/o di laureaSM/diplomaISEF specialistico, poteva aggiungersi alla lista degli atleti e guidare la propria squadra da capitano, rendendo ancor più inutile e fuori luogo l'accesso nella panchina ai tecnici della sola pallavolo.

la procura federale non indaga sulla manomissione del 1° campionato nazionale femminile di sitting volley

che avreste detto, voi, se per la finale di champions league dello scorso anno (Juventus - RealMadrid 2017), fosse sceso in campo nelle fila di una delle due squadre Lionel Messi (in forze al Barcellona fino alle semifinali, dove era stato eliminato)?

ebbene, nel primo campionato italiano femminile di sitting (primo scudetto assoluto), è successa una cosa simile.

vediamolo:

questa la "regular season", divisa in due gironi (nord - sud), da cui passeranno ai play-off scudetto le prime due classificate:


nel girone "nord" viene eliminata Cagliari Volleyclub ASD; nel girone "sud" viene eliminata ASD Volley Cenide

durante i play-off, nella semifinale scudetto tra Nola Città dei Gigli e Punta allo Zero Parma, nelle fila del Nola scende in campo una giocatrice disabile della nazionale italiana che aveva giocato la regular season nella squadra Volley Cenide.

parte la segnalazione alla Procura Federale (Giuridico) a Roma.


Nessuna risposta.

due giorni dopo la segnalazione, si gioca la finale scudetto tra Nola Città dei Gigli e Dream Volley Pisa, che per la cronaca vince Pisa.

In campo per il Nola c'era ancora la stessa giocatrice della nazionale del Volley Cenide.

La risposta della Procura Federale alla segnalazione arriva oltre tre settimane dopo e si limita a informare che la mail era stata girata all'ufficio Tesseramenti, il quale, da parte sua, risponde in maniera celerissima:

ed insieme alla replica, parte l'esposto... e poi il relativo sollecito della risposta (mai arrivata):


indizione SECONDO campionato nazionale (stag. 2018)

la prima cosa che balza in testa è la domanda:
ma i vertici FIPAV, avranno imparato qualcosa dall'esperienza del campionato precedente?

vediamo:

Indizione 2° Campionato Italiano M e F S
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rispetto all'indizione precedente, oltre all'aver eliminato la dicitura "disabili visibili", possiamo notare immediatamente due cose:

1- è stata abolita qualsiasi limitazione per gli ex atleti di categoria (un giocatore di serie A che per quest'anno avesse deciso di smettere, può giocare il campionato di sitting)

2- per i giocatori normo che giocano a pallavolo, la limitazione è passata da "massimo serieD", a "massimo serieC".

e fin qui nulla di male: sono decisioni politiche.

se non fosse per un'ulteriore beffarda concomitanza:

guardacaso, la società Nola Città dei Gigli nella scorsa stagione ha visto la propria squadra femminile passare dalla serieD alla serieC.

la domanda viene quindi spontanea:

visto che il referente nazionale FIPAV del settore sitting è proprio il direttore del Nola Città dei Gigli, non sarà che, ancora una volta, stia......?
..e visto che la squadra femminile di serieC del Nola quest'anno sta per essere promossa in serieB2, non sarà che il prossimo anno ci sarà un ulteriore aumento della serie massima dei tesserati normo?

ma il vero punto non è quello, dato che le decisioni politiche, nel bene o nel male, porteranno comunque ad un risultato.

il vero punto, del chiedersi se i vertici FIPAV abbiano la capacità di imparare dai propri errori, sta nella frase evidenziata:

perché la domanda è:

"una squadra composta da..massimo 4 atleti normodotati",

è da intendersi rispetto a tutti i giocatori convocati per la gara, o nei 6 in campo?

perché la cosa fa molta differenza!

ipotizziamo che una società abbia tra le proprie fila soltanto due atleti disabili.

per iscriversi al campionato e sostenere le enormi spese che esso comporta deve fare delle valutazioni oggettive:

iscrivo la mia squadra al campionato, col rischio che uno dei due atleti disabili manchi ad una gara, perdendola a tavolino?

la società può decidere che, poiché il campionato è paralimpico, vale la pena iscriversi per farvi partecipare i propri atleti disabili, anche a rischio di perdere qualche gara a tavolino.

MA!!!

..ma se le regole dicessero che non si possono convocare più di 4 atleti normodotati per gara, quella stessa società potrebbe convocare soltanto 6 giocatori a partita, rischiando di perdere a tavolino ogni gara:

una volta perché manca un disabile, l'altra perché in partita si fa male o si sente male un normodotato!

personalmente, reputo quel "massimo 4 normo in squadra" come un'inutile ridondanza a "minimo 2 disabili sempre in campo", dato che la matematica non è un'opinione. Ma è ovvio che una società, senza una risposta da parte di Roma, non se la possa sentire di avviare cumuli di pratiche e ricerche di atleti/e, per poi magari sentirsi dire che il testo dell'indizione intendeva tutt'altro.

ecco perché erano partite delle richieste di chiarimenti ai vertici FIPAV. Richieste a cui non è stata data risposta.

risultato:

anche quest'anno sono rimaste escluse dal campionato nazionale di sitting volley delle squadre. Sicuramente una: quella che aveva chiesto i chiarimenti interpretativi

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