flottante

definizione di flottante
[dizionario Treccani]

Gli aerei non volano perché sbattono le ali. Per volare devono sfruttare le leggi fisiche in grado di vincere la legge di gravità.

gli strati di una millefoglie
gli strati di una millefoglie

Semplifichiamo partendo dal'idea secondo cui l'aria si può immaginare stratificata come una millefoglie e che ogni strato non è perfettamente piatto, se si riuscisse a trovare un modo per far sì che il pallone battuto si inserisca tra uno strato e l'altro di queste sfoglie e, planando, riesca a sentirne le deformazioni, si potrebbe ottenere un pallone instabile, la cui traiettoria, seguendo le deformità dello strato d'aria su cui si è adagiato, possa essere da esse spostato.
Il risultato sarebbe un pallone che ad un certo punto comincia ad oscillare come una barca in balia delle onde, rendendo imprevedibile l'esatto punto d'impatto con le braccia del ricevitore.

 

Molto tempo fa qualcuno si è accorto che pure ad un pallone (una sfera) si poteva far sfruttare queste leggi fisiche per farlo "volare" (effetto Bermulli).

Per far flottare un pallone nel suo tragitto verso il campo avversario, occorre che si verifichino tre situazioni:

1- il pallone deve raggiungere una velocità minima (sotto la quale non potrà flottare). Quella velocità minima cambia col peso del pallone, con le condizioni dell'aria che il pallone deve attraversare (temperatura, umidità...) e con il tipo di superficie della palla

2- la palla, in volo, dovrà restare completamente ferma su stessa (non dovrà prendere alcun senso di rotazione)

3- il pallone dovrà avere una traiettoria la più orizzontale possibile (non indispensabile come requisito, ma favorisce il flottare)

Chi riuscisse a soddisfare tutti questi punti, otterrebbe un pallone che di fatto "vola", ma essendo privo di ali stabilizzatrici sarebbe soggetto a seguire le "perturbazioni" dello strato d'aria su cui si è adagiato. Ovvero: una traiettoria flottante.

Soddisfare il primo punto della lista è relativamente facile: basterà impattare la palla con una velocità di braccio adeguata.

Soddisfare il secondo punto, per un principiante, non è affatto una passeggiata.

per limitare il rischio di far ruotare il pallone su se stesso:

- dovremo colpirlo sospeso in aria (quindi va portato sul punto d'impatto con l'altro braccio, senza lanciarlo)

- sia l'entrata del corpo sul pallone che il movimento del braccio battente devono risultare lineari

- subito prima, durante e subito dopo il colpo, la parte battente (palmo, pugno, polso...) deve mantenere la perpendicolarità col punto d'impatto sul pallone rispetto alla traiettoria d'uscita cercata

- la superficie d'impatto dovrà essere rigida e minima, motivo per cui si deve evitare che le dita vengano a contatto con la palla

- non ha importanza con quale parte della mano si colpisce la palla: palmo, polso, pugno... e non ha importanza nemmeno con quale parte del pugno si intende colpire: frontale, radiale, ulnare.. nella battuta non importa il "con cosa si colpisce", ma il "come".

- il colpo dovrà essere secco/netto, per cui il pallone dovrà essere impattato con movimento del braccio in accelerazione, facendo sì che poi la palla si distacchi non appena avvenuto il colpo. Per questo molti atleti "aprono" il polso subito dopo il colpo.

NB: se il pallone prendesse rotazione, sul nostro millefoglie la palla avrà l'impatto di una punta di trapano che perfora qualsiasi "perturbazione" incontri.

Dopodiché, affinché il pallone si insinui tra uno strato e l'altro del nostro millefoglie, occorre che la traiettoria di partenza sia la più orizzontale possibile (rif. punto 3).

preparazione alla battuta:

dopo aver scelto il punto da cui battere, la postura da tenere sarà:

- peso del corpo sul piede dominante, che sarà leggermente arretrato rispetto all'altro.

- piede avanzato orientato verso l'obiettivo 

- postura comoda, con le ginocchia leggermente piegate

- braccio dominante sollevato, spalla già "caricata" (aperta-dietro)

- pallone adagiato sul palmo della mano non dominante, tenuto sollevato, fermo, davanti alla spalla del braccio dominante

battuta:

- sollevare il pallone fino al punto d'impatto (davanti il braccio dominante!) e staccarlo dalla mano senza lanciarlo in aria

- scivolare avanti col peso del corpo, che passa dal piede dominante a quello avanzato mentre si esegue il colpo di servizio

- bloccare il braccio subito dopo il colpo, evitando di impuntare il piede avanzato (il corpo deve continuare lo scivolamento avanti)

NB: il gesto della battuta flottante comincia col portare la palla nel punto d'impatto e termina nel momento dell'impatto contro il pallone. Il pallone continuerà lungo la traiettoria che aveva cominciato a tracciare la mano.

Concettualmente è esattamente l'opposto del gesto di una schiacciata, il quale comincia dal momento dell'impatto del palmo con la palla e termina con la chiusura del braccio.

battuta flottante in salto (jump-float)

Dal punto di vista concettuale, la battuta jump-float è una battuta float effettuata ad una quota più alta, durante un salto.
Ciò dà la possibilità di ottenere una traiettoria ancor più orizzontale, quindi di aumentare le oscillazioni del pallone in volo.

Tecnicamente il l"portare la palla al punto d'impatto" (chiamato "lancio", ma non lo è) si effettua dopo aver già cominciato a muoversi in avanti.
Il lancio della palla dovrà essere preciso alla quota a cui sarà colpita e, generalmente, se viene effettuato con entrambe le mani, sarà eseguito tra il terzultimo ed il penultimo appoggio dei piedi prima dello stacco da terra.

Se invece il pallone sarà lanciato con un solo braccio, generalmente il lancio si esegue tra il penultimo e l'ultimo appoggio prima dello stacco da terra.

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