i giusti tempi da rispettare (Timing)

  A mio parere, nella pallavolo (come in altri sport) esiste un 'fondamentale' ben più importante dei classici bagher, palleggio, battuta, schiacciata e muro, in quanto esso è comune in tutti i gesti:

la cadenza – cioè il riuscire a dare i giusti ritmi (timing) ad ogni altro fondamentale, al fine di poter eseguire al meglio i rispettivi precisi spostamenti e gesti.

il Timing fa parte delle capacità coordinative e, come tali, si sviluppano autonomamente nella crescita. Il riuscire ad allenarle significa accelerare le tappe di apprendimento motorio

La traiettoria del pallone:

Un pallone che venga lanciato o colpito verso l’alto, disegna in aria una curva che (per semplificare) chiameremo parabola:

traiettoria palloni

 

 

Questa traiettoria ha una particolarità:

 

- all’inizio sale velocemente (la palla percorre più spazio in verticale che non in orizzontale),

- poi rallenta la sua ascesa fino a rimanere per un attimo sospesa (la palla percorre più spazio in orizzontale che non in verticale, fino ad un punto in cui non sale e non scende, ma continua ad avanzare),

- quindi inizia a scendere (percorre più spazio in orizzontale),

- per poi cadere velocemente (percorre più spazio in verticale).

In questo contesto, qualsiasi fondamentale di gioco, o gesto tecnico, o movimento tattico, deve essere suddiviso in quattro tempi diversi.

La cadenza:

L’obiettivo dell’allenamento, perciò, è anche quello di riuscire a imprimere la giusta cadenza per ogni fondamentale.

Possiamo allora scomporre la traiettoria nei seguenti quattro tempi:

i 4 tempi dei fondamentali del volley

0 |===> ...1   -   osservazione (tempo 1)

sono quegli attimi in cui recupero tutte le variabili-base che dovrò analizzare (traiettoria della palla, punto di arresto, fondamentale da effettuare ecc.)

NB: più tempo 'perdo' in questa fase, meno ne avrò per effettuare le restanti tre.

L'errore comune più grave nei principianti, resta il non saperle dedicare la giusta importanza e tempo, rischiando così

- di restare immobili fin quando non è troppo tardi, o

- di muoversi per direzioni e/o con scelte tecniche errate, condizionando negativamente il resto delle scelte da fare.

Da evitare assolutamente, pertanto, l'istintivo 'partire verso l'origine della traiettoria', che normalmente comporta un doveroso ritorno sui propri passi, non altrettanto veloce e composto.

..1 <===> 2.. -   spostamento (tempo 2)

sono gli attimi che ho per muovermi ed arrivare a 'portata di palla', analizzando le variabili-base recepite nel tempo 1

2.. ====> 3   -   entrata (tempo 3)

conferma del fondamentale da effettuare ed “entrata” sul pallone

(preparazione del fondamentale: stabilizzazione del baricentro, 'caricamento' del fondamentale, ecc.)

3 =====> 4   -   uscita (tempo 4)

visualizzazione dell’obbiettivo ed “uscita per” esso

Il contatto con la palla avviene sempre durante il T4!

Il fondamentale del servizio non fa eccezione, anche se esso risulta essere anomalo avendo i primi due tempi ”morti” (autogestiti).

Nell'approcciarsi alle tecniche di ricezione e di difesa si incontrano maggiori difficoltà poiché esse si basano sul recupero di palloni con traiettorie tese, a cui possono mancare rispettivamente fino a 2 o 3 'tempi'. Ne consegue che, per recuperare la giusta cadenza sulla palla, occorre:

  • grande capacità di osservazione e spostamento (in ricezione),
  • uno spostamento anticipato unito ad un ottimo senso della posizione (in difesa).

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